22-05-2018

I Programmi Economici, Non i Mercati Dovrebbero Essere Discussi

 Chissà se quanto si legge sulla stampa sia vero, ma se le preoccupazioni di Mattarella sono la figura del presidente del consiglio e le reazioni dei mercati finanziari, dalla Borsa Italiana bisogna stare lontani e per molto. 
 
In questi giorni la borsa italiana mostra segni di relativa forza se si guarda a quello che succede sui titoli di stato. I due settori su cui il programma del formando governo inciderebbe più pesantamente sono quello delle banche (la magistratura dovrebbe autorizzare provvedimenti volta a volta sul singolo debitore per il recupero dei credti in sofferenza) e dei servizi di pubblica utilità, che vedrebbero maggior controllo dei prezzi. Con l'eccezione del gruppo Fiat Chrysler, su cui gli analisti si spendono ieri sulla ennesima alleanza "strategica" che verrebbe annunciata il primo giugno, il lstino italiana è banche e servizi di pubblica utilità. 
Se il contratto di governo fosse attuato il listino scenderebbe dunque molto, ma queste sono tra le cose migliori che il contratto prevede. Da molto tempo riteniamo che interventi di miglioramento sull'economia rale mplichino necessariamente crolli di borsa. E non è aspettando due giorni per vedere "come reagiscono i mercati" che cambia la sostanza, quei punti del contratto di governo inciderebbero in modo permanente sui due settori prinicipali del listino: e giustamente.
Quello di cui bisognerebbe invece preoccuparsi sono le coperture e in questo senso sembra quasi che le dichiarazioni d Salvini siano volte a far saltare il tentativo di formazione del governo. Bruxelles ha tutti i difetti del mondo ma uscire da impegni che l'Italia ha preso di sua iniziativa non è una passeggiata.
Non è possibile infatti che Bruxelles rinunci oggi ai trasferimenti dall'Italia, perchè già quelli della Gran Bretagna sono a Rischio e a breve.
Ed è quello l'unico modo per trovare le coperture. Da quanto si capsce il reddito di cittadinanza verrebbe rimandato al 2020, rimarrebbero quindi riforma della fORNERO e flat tax a creare un ammanco di un po' più di venti miliardi che sono quelli che Roma manda oggi a Bruxelles.

Dunque il programma di governo favorirebbe prima i ricchi, con la flat tax, poi eventualmente i poveri, a partire dal 2020.

Di queste cose dovrebbe preoccuparsi il Presidente, non della reazione dei mercati finanziari. Se la borsa dovesse crollare è perché, in particolare le banche, sono valutate in borsa a prezzi di fantasia, che prima o poi emergeranno. E' come con l'Ilva: ieri il Sole titola ieri che chiuderla costerebbe più di tre miliardi. Ma chiuderla tra un anno costerà più di quattro mliardi e così con il MPS.

Che poi a Bruxelles ci vada Conte a spiegare l'inspiegabile o chiunque altro davvero conta poco.
 
 
 
 

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