Safilo viene da un 2009 disastroso con una perdita che si aggira intorno ai 200 milioni di euro su un fatturato in riduzione di più del 10%. Però l'emorragia di licenze di cui si temeva non c'è stata e i recuperi di efficenza possibili, sotto la nuova gestione, sono straordinari. Con l'aumento di capitale si cancellano 300 milioni di debito in gran parte al 9%. Poco meno di trenta milioni vengono recuperati solo di interessi. Il titolo vende poi a un prezzo che è circa un settimo del suo fatturato (2 euro circa per azioni) e l'aumento di capitale riservato alla controllante, che dopo l'accollo del debito non ha certo interesse a strapagare, è ad un prezzo di circa il 50% superiore all'attuale. Ieri i diritti hanno chiuso a poco più di 3 centesimi e tratteranno sino al 19 febbraio. A questi prezzi si apre forse spazio per una operazione di compravendita sui diritti. Una precisazione è necessaria, noi l'abbiamo fatto con i nostri soldi. Chiaro che queste valutazioni non si basano sui principi della formula, che già da tempo Safilo non rispetta, ma rimane sempre più di un miliardo di euro di fatturato che qualcosa dovrà pur valere. |
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