Senza freni l'immaginazione del Tesoro che presumibilmente ha pensato questa operazione con il riacquisto da parte di Banca d'Italia delle quote di partecipazione detenute dalle banche per un importo sembra tra i cinque i sette miliardi, comunque molto meno del patrimonio di Bankit che è di 23 miliardi, una valutazione a capocchia tanto per far quadrare i conti. Le plusvalenze che le banche incassano sono enormi, il capitale - che risale agli anni 30 è di equivalenti 156.000 euro; migliorano così i coefficienti patrimoniali consentendo al Tesoro di recuperare qualche miliardo di tassazione. I mezzi la Banca d'Italia presumiamo li reperisca vendendo oro (già quest'anno le riserve sono scese di circa trenta miliardi e sono comunque circa i due terzi delle riserve totali). Un raffinato modo di giocare con i numeri, siamo davvero al fondo del barile. E' come vendere oro sul mercato e ricapitalizzare le banche, dando un pezzo del ricavato al Tesoro. Le banche centrali non possono per legge rifinanziare il tesoro dei propri stati ma così si trova un trucco contabile per farlo. Chissà se la Ue bloccherà l'operazione, probabilmente no visto che l'Italia è il grande malato d'Europa. |