Versione per stampa |
29-08-2005
Banca d'Italia e i conflitti di interesse
La riunione della scorsa settimana del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, durante la quale Fazio ha proposto una difesa a tutto campo del suo operato, si è conclusa con un nulla di fatto, a parte alcune dichiarazioni di esponenti politici che, senza invocarne le dimissioni, auspicano la applicazione di un termine al mandato del Governatore. Il 2 Settembre si riunirà il consiglio dei ministri per dibattere del medesimo tema, ma è chiaro che è molto difficile aprire un confronto serio sul conflitto di interessi tra ruoli istituzionali di indirizzo e possibile sostegno ad imprese che rientrano nell'ambito della regolamentazione di competenza se lo stesso capo del governo si pone in analoga situazione rispetto ai propri interessi imprenditoriali. Inoltre, entrambe gli schieramenti appaiono ritenere la contemporanea gestione di cariche istituzionali e di interessi privati fisiologica (Soru, a capo della regione Sardegna è nel contempo il maggiore azionista di Tiscali). Nel frattempo, la percezione del sistema Italia da parte degli investitori esteri è sempre peggiore.Sino a poco tempo fa, Germania e Francia hanno chiuso un occhio sugli sbilanci del nostro sistema perchè anch'esse afflitte, seppure in maniera minore, dai medesimi problemi. Da qualche tempo però entrambe i paesi vedono alcuni segnali di ripresa significativi, sia sul piano politico che della gestione delle imprese. Si può essere sicuri che l''Italia si vedrà quindi presentare molto presto un conto estremamente salato. |