L'operazione di venerdì scorso per cui sono stati venduti in asta cento milioni di titoli con una caduta del cinque per cento in pochi secondi dovrà essere indagata da Consob. Tra le spiegazioni possibili passate sui vari forum, visto che non si può vendere allo Scoperto, la vendita della quota residua del fondo di Abu Dhabi che potrebbe avere bisogno di liquidità o una operazione di difesa, una cosiddetta "poison pill" da parte di Ubi. Una terza possibilità è che operatori del risparmio gestito, verosimilmente esteri siano entrati in una operazione di prestito titoli su Intesa, magari per conto di qualcun altro e che i titoli siano stati fatti volutamente crollare, non ha senso se si dismette una partecipazione venderla tutta in asta il venerdì sera. Questo fenomeno del sistema bancario ombra può essere molto più rischioso delle temute scalate estere, perché può portare alla decimazione di alcuni titoli a livello a cui, golden power o meno le aziende devono trovare un salvatore. Su questo la Consob dovrebbe concentrarsi, particolarmente ora che Banca Intesa giocherà un ruolo importante nell'erogazione dei duecento miliardi alle aziende prevista dal nuovo CdM: con garanzia statale, i bilanci delle banche potrebbero non essere così brutti fin tanto che la garanzia dura ovvero per molti anni. |