Oggi il consiglio di sorveglianza dovrebbe decidere su un possibile aumento di capitale che è comparso dal nulla nei giorni scorsi e che porterebbe il tier 1 del gruppo ben sopra le soglie previste da Basilea 3. Ci si può chiedere come mai tutte queste banche corrano di colpo ad aumentare il proprio capitale e a livelli superiori a quelli richiesti dalla normativa internazionale, che per giunta andrà a regime tra alcuni anni. Due ragioni tecniche: 1) Il tier 1, il rapporto tra patrimonio e attività, è calcolato tenendo al patrimonio diverse voci, come i prestiti perpetui, che non hanno nulla a che fare con il capitale della società. Inoltre il valore delle attività, per quello che riguarda il portafoglio a lungo termine o di investimento, è calcolato a costo, non a mercato (ad esempio il valore di eventuali titoli portoghesi in portafoglio). La sua corretta valutazione a mercato porterebbe all'abbattimento dei Mezzi propri ed alla discesa del tier 1 in molti casi sotto il limite previsto da Basilea. 2) Nuove norme comunitarie consentono alle compagnie di assicurazione di sottoscrivere quote inferiori di debito bancario: le banche dovranno quindi emettere sempre più capitale e sempre meno debito. Tenendo conto di questi due elementi si capisce allora la pressione della Banca d'Italia per l'aumento dei coefficienti, anche in vista di un'eventuale nomina di Draghi al posto di Trichet. |