A partire dal 15 Novembre di quest'anno è in vigore negli Stati Uniti una nuova norma contabile che prevede la contabilizzazione a valore i mercato dei crediti illiquidi a bilancio (Fasb 157), che equivale ad obbligare le banche a trovare un potenziale compratore per queste poste. In molti casi il valore effettivo di tali crediti non supera il 50%/60% del Nominale. L'impatto sul conto economico delle principali banche di investimento può essere drammatico:alcune di esse hanno crediti verso il mercato dei mutui subprime e di altri segmenti del credito al consumo che eccedono i Mezzi propri. Il tesoro americano ha cercato di promuovere l'accorpamento di tali crediti in maxi fondi cui le banche avrebbero dovuto aderire in forma collettiva. L'ipotesi, rovinosa dal punto di vista dei contenuti (rimanda la soluzione del problema, mantenendo artificialmente alto il valore di tali crediti) sembra per fortuna sfumare, a favore di soluzioni interne da parte dei singoli istituti. Citigroup ha già portato a bilancio la scorsa settimana 40 Miliardi di attività difficilmente esigibili ed è di ieri la notizia del lancio di un Hedge fund da 10 Miliardi di dollari da parte di Goldman Sachs che investirebbe sia risorse dei clienti chee dell'istituto: non è chiaro se i conferimenti da parte della prima banca di investimento riguardino anche tali crediti incagliati. Proprio oggi arrivano i risultati di Goldman Sachs, domani di Morgan Stanley, Giovedì di Bear Sterns. Riguardano le trimestrali chiuse a Novembre, per cui l'effetto dell'introduzione della nuova regola contabile sarà piuttosto limitato; sarà la successiva trimestrale a dare le notizie peggiori. E' probabile però che il management di questi istituti, conscio delle responsabilità e dei rischi cui si espone, decida di far emergere parte del problema già a partire da questo trimestre. |