Pare otto gli istituti che la Banca d'Italia sottoporrebbe ad una revisione sulla qualità del portafoglio crediti. Le banche sono avvitate in un circolo vizioso per cui sono praticamente costrette ad investire in titoli di stato con la liquidità che ricevono dall'istituto centrale. L'attività creditizia è bloccata su vecchi dossier su cui le banche sono state ancora una volta più o meno obbligate ad investire: spesso, come fu il caso di Telecom e più recentemente di RCS gli istituti cercano di ribaltare le proprie quote, ereditate da crediti dubbi su imprenditori con i quali sono in stretti rapporti. Gli interventi di Banca d'Italia non sono certo spontanei ma arrivano da pressioni della BCE, a sua volta pressata dai Tedeschi, prima che si proceda ad un fondo di garanzia comune per i paesi euro. Può darsi che la borsa tenga ancora un po' ma la situazione italiana non è mai stata più grave. |