Dibattito aperto sugli aiuti alle banche: il governo italiano si difende invocando la volontarietà degli aiuti da parte del sistema bancario. Chi conosce dall'interno la vicenda sa che la Banca d'Italia ha inviato a tutte le banche un invito, "una moral suasion", volto a far partecipare l'intero sistema ai salvataggi. Le conseguenze per chi non aderisce sono sempre negative, secondo un meccanismo che le banche conoscono bene. Tant'è che per una parte dei fondi necessari è spuntata la ipotesi del bail in:già prima del 2016 le piccole banche fino a un certo punto di questi aiuti "volontari" arrivano, oltre diventano loro stesse soggetti a Rischio. Come scriviamo da qualche settimana non vediamo possibilità di soluzioni sane di questa crisi e come nel caso di Tercas crediamo che i casi di insolvenza, a partire dal tema delle subordinate, si moltiplicheranno a pioggia nei prossimi mesi. La unica cosa che può evitare questa conclusione è che i risparmiatori non si rechino agli sportelli a chiedere informazioni sulle loro obbligazioni subordinate. Spesso in questi anni l'opinione pubblica è stata ammansita con riassicurazioni non sostenibili ma questa volta ci sembra difficile che possa accadere. in questo contesto dove le banche mettono soldi per salvare altre banche, va infine esclusa qualsiasi ripresa del credito a famiglie e imprese, perchè il patrimonio è a Rischio in molte piccole banche, le subordinate sono componente del capitale di Rischio e perchè quelle chiamate a salvare vedono così abbassarsi i loro coefficienti patrimoniali. Se Visco e Vegas vanno in televisione dagli anchor man del momento la situazione è più seria di quanto venga percepita. |