Saviotti parla di "capitl actions" che non sono aumenti di capitale. Molto probabile se l'operazione viene approvata dagli azionisti della BPM, sarebbe una follia ma con il voto capitario i voti vengono controllati dal consiglio, un po' come succede in alcune urne elettorali dietro ricatto, che la soluzione sia quella di emettere subordinate. La stampa si è dimenticata che sino alla scorsa settimana Saviotti negava risolutamente la necessità di un nuovo aumento, i quattrocento milioni di "utili" sono fatti accantonando poco o niente per i crediti inesigibili.
La Banca d'Italia due mesi fa sosteneva che non dovessero essere più piazzate allo sportello, quindi saranno piazzate nei portafoglio dei clienti. I candidati migliori sono le polizze a ramo misto dove larga parte dei sottoscrittori non conosce il contenuto di quello che sottoscrive.
Se l'operazione fosse valida Bonomi la sottoscriverebbe anche in caso di fusione. Tra l'altro non aumenta neanche di un centesimo la capacità creditizia delle due aziende.
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