28-02-2012

BCE, Alcuni Creditori Sono Piu' Uguali di Altri

Scambio sulla quota di debito greco in portafoglio della BCE che si perfeziona in anticipo per consentire all'istituto centrale di non realizzare alcuna perdita (evidentemente la perdita vera sui cinquanta miliardi di debito greco in portafoglio alla BCE sarà trasferita ad assorbire parte dei centotrenta miliardi di nuovi prestiti alla Grecia, che quindi vanno quasi completamente a rimborsare vecchi creditori, si dimentichino le fantasie sulla riduzione al 120% del rapporto debito/Pil).
Come diceva ieri Krugman, sembra proprio che vi sia la volontà di spingere la Grecia fuori dall'euro, una volta soddisatti i creditori "potenti". Il fatto crea un precedente pericoloso perchè se altri stati avranno bisogno di soldi chiunque non obbligato, il FMI ad esempio, si guarderà bene dal contribuire ai problemi europei sapendo che comunque la BCE è garantita contro potenziali perdite.
Stamane la BCE ha annunciato di non accettare  come collaterale all'operazione LTRO i titoli greci che sono stati messi sotto stato di "Default selettivo" dalle agenzie.
La BCE  non potrà per statuto prendere una perdita sul debito greco, ma accetta invece di buon grado un profitto sulle operazioni di rifinanziamento alle banche, perchè larga parte della liquidità che impresta le torna con uno Spread dello 0,75% a suo favore, che pero' si guarda bene dal reimmettere nel sistema per l'economia reale.
C'e' davvero da chiedersi a cosa serva un istituto centrale che continua ad aiutare le banche, senza imporre alcuna condizione agli impieghi mentre di fatto non partecipa alle operazioni di sostegno ad uno stato membro .
La nostra ipotesi è che l'operazione di rifinanziamento che si chiuderà domani sarà di dimensioni inferiori alle attese, con ripercussioni negative sui mercati. Sarebbe meglio, perchè se invece fosse delle dimensioni che attende il mercato, intorno ai cinquecento miliardi, le borse saliranno, ma si sarà fatto altro danno all'economia reale con un ulteriore trasferimento di ricchezza da famiglie ed imprese alle banche.
 
  Siamo in una fase storica in cui la gente è convinta che l'economia vada bene quando le borse salgono, mentre le borse dovrebbero salire se l'economia va bene.
 

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