Molto più probabile, che come ieri Kuroda, Draghi usi i frusti toni della diplomazia: "la ripresa è moderata, i governi devono implementare politiche fiscale armoniche, la Banca Centrale è pronta ad intervenire se necessario, il QE sarà esteso di...". La verità è che il meccanismo di trasmissione all'economia reale, fintanto che si cercano di puntellare i mercati finanziari, non funziona. Occorre mettere le banche in condizione di non avere alcuna alternativa ad imprestare soldi o l'economia non riparte, almeno fuori dalla Germania: le scuse sui parametri di Basilea invocate dai banchieri a Cernobbio sono appunto scuse: Italia Independent, (n.d.r articolo in home page) ha trentatré milioni di esposizione al sistema bancario ed è tecnicamente fallita: le banche al salotto buono i soldi li imprestano eccome, che siano o meno ben utilizzati, in uno scambio di favori. Al di là delle dichiarazioni di facciata ne sono consci tutti:a febbraio in Italia è stata introdotta una norma sul "direct lending" volta a favorire l'incontro tra datore e prenditore di denaro al di fuori del sistema bancario. Se Draghi come molto probabile sceglierà la strada comoda, e la Germania, dopo i risultati elettorali metterà certamente pressione, vi è da attendere un euro in veloce apprezzamento: ad aggravare ulteriormente i problemi delle economie deboli. In assenza di un coordinamento tra le politiche monetarie dei principali blocchi, le svalutazioni competitive, se limitate nel tempo, servono eccome: come mostra chiaramente la Gran Bretagna nel post Brexit. |