Da un po' di tempo i titoli vedono una fiammata temporanea quando accadono ricambi al vertice, solo per accorgersi come nel caso di Telecom che i manager di banche e aziende ad interesse nazionale non decidono quasi nulla, solo si rendono garanti, dietro compensi favolosi e buonuscite ancora più generose di un diktat che viene spesso non solo dagli azionisti ma anche dagli ambienti della politica. Le decisioni che verranno discusse ieri in Cda non sono rimandabili e certo non cambiano con l'ingresso di questo o quel manager che sarà comunque designato con lo scopo di rendere il meno possibile odiosa al mercato una nuova inieizione di fondi o forse nuove emissioni di subordinate a sostiture quelle, peraltro poche centinania di milioni, con alta Cedola per cui l'azienda ha lanciato un'offerta di acquisto. Il tentativo sarà di comunicare al mercato un aumento di capitale modesto, forse un paio di miliardi, con l'obiettivo di sostenere il titolo e sperare che in qualche mese il settore bancario italiano venga considerato più attraente dagli investitori. Può darsi che il titolo veda temporanei rialzi, quello di venerdì scorso è stato totalmente guidato da mani forti, ma crediamo possibile che su un eventuale aumento il prezzo scivoli più verso i due che i tre euro. Se questo dovesse accadere influenzerebbe tutto il mercato e le operazioni di aumento di capitale di Popolare e Veneto. |