La politica oramai è completamente asservita agli interessi dei grandi potentati: un caso evidente in Italia è quello della partita Mediaset/Telecom mentre sono le compagnie di assicurazione a spingere negli Stati Uniti per la controriforma sanitaria e le banche di investimento a pressare per la cancellazione del Dodd-Frank Act. Il risultato è una classe politica di un livello mai visto così basso, ieri Macron dice che non c'è spazio per i migranti economici, ovvero non c'è spazio per i migranti, nel mezzo di tante belle pacche sulle spalle al governo italiano: perché non è più la politica che indirizza le scelte economiche ma le grandi aziende che mettono in politica i loro uomini (Macron viene da Rotschild, advisor di tutte le operazioni dubbie, da Alitalia alle banche, che si stanno consumando in Italia: vicepresidente Scaroni con il suo bel passato, che porta più affari alla banca di chiunque altro; Mnuchin viene da Goldman Sachs). La derivata è che per mantenere questo equilibrio la classe media viene azzerata, nuovi aumenti delle tariffe dell'energia in Italia e aumento dell'Iva, misure che colpiscono ugualmente il ricchissimo e il povero. Ma appena le borse starnutiscono media, analisti finanziari che non sanno leggere un bilancio e politica corrono ai ripari per evitare il tracollo dei mercati. Se la gente smette di comprare fondi di investimento e polizze assicurative le schifezze non si sa più dove piazzarle. Gli equilibri insostenibili non vengono mai alla fine perchè la gente comprende, tanto meno con questa classe politica, ma perché gli interessi dei vari potentati non coincidono più: la BCE ha dichiarato solventi tre banche fallite in un mese e nonostante tutti i tentativi di Constancio di spiegare che Draghi voleva dire un'altra cosa, il cambio euro dollaro si muove come un cross tra divise sudamericane. Draghi non può fare tanta marcia indietro perchè se torna a raccontare che le economie sono deboli e che ci vuole ancora stimolo monetario perde il posto perchè i Tedeschi, dove la Merkel questo quinto mandato lo vuole a tutti i costi, lo impallinano. La Yellen, verso fine mandato, per la prima volta l'altro ieri ha dichiarato che le borse sono sopravvalutate e se vuole sperare di fare un secondo mandato deve per forza mettersi contro Trump: viene poi da una scuola di pensiero economico meno liberista e più sociale e qualche scrupolo forse lo ha, a parte le esigenze di carriera. Le banche d'affari americane dopo gli stress test distribuiranno il monte bonus più alto della storia e francamente chi sia quel politico che possa sostenere che hanno bisogno pure di tornare al Far West con la cancellazione del Dodd-Frank Act è difficile da dire. La borsa americana si sostiene sulla sopravvalutazione di cinque o sei titoli, tutti legati ad un concetto economico che impoverisce ancora di più la classe media: se Amazon entra prepotentemente nel settore alimentare, se Facebook e Google entrano nei sistemi di pagamento, il mondo è in mano a veramente pochi. E se i Democratici vogliono sperare di rimuovere Trump, oramai più occupato a twittare contro le forze del male che a fare politica, devono pensare di mettere mano anche a quei meccanismi che hanno consentito invece la elezione di Obama e che da strumenti di democrazia stanno diventando strumenti di controllo. Non vi è mai stato in otto anni un momento di maggiore contrasto tra gli interessi dei vari potentati. Questa volta potrebbe davvere finire il gioco. |