Andreotti, gia' in Farmitalia e alla guida del gruppo americano da un paio di anni ha portatol'impostazione che gli ha consentito molti successi in un settore, quello farmaceutico, dove i laboratori di ricerca spesso si "innamorano" di una molecola, senza poi preoccuparsi troppo delle effettive applicazioni: l'ingegnere italiano, come in altre circostanze, ha promosso colaborazioni con altri laboratori, indipendenti o appartenenti ad altri gruppi industriali, come Astra Zeneca. Il risulltato e' un portafoglio prodotti estremamente ben diversificato,con alcune molecole, e' il caso di un farmaco per l'epatite C, in fase avanzata di studio da parte dell'autorita' americana. Il titolo e' tra quelli che hanno fatto meglio tra le grosse capitalizzazioni statunitensi. Vende a circa quindici volte gli utili, paga un Dividendo dell'ordine del 3% (era piu' alto, Andreotti l'ha giustamente abbassato per liberare mezzi per la ricerca), nonostante l'azienda abbia una posizione Finanziaria netta di circa due miliardi di dollari. Una delle scelte probabilmente piu' conservative sull'azionario, anche se da qui alla fine del mese ci aspettiamo pesanti scossoni dall'Europa. |