Il vertice attribuisce le perdire al ridotto Dividendo su Eni ma forse vale la pena di ricordare a grandi linee come è fatto il bilandio della Cdp: su 400 miliardi di passività e patrimonio 33 sono Mezzi propri, 250 circa vengono dal risparmio postale degli italiani il resto è provvista sul sistema bancario. All'attivo circa 80 milairdi di interessi in aziende pubbliche, il resto in larga parte impieghi a breve termine, che non rendono più niente. E'evidente che ogni volta che la Cdp effettua un intervento sul pubblico o sul"privato", come nel caso di Atlante,i soldi vengono dal risparmio degli italiani. Da qui la grande spinta di Poste, di cui Cdp è la società prodotto, per trasformare questo risparmio in prodotti assicurativi a contenuto finanziario che rendono molto (a Poste, non al risparmiatore) e consentono di "bloccare il risparmio raccolto per un lungo tempo. Le banche fanno lo stesso con la loro clientela anche se le nuove norme che entreanno in vigore in Europa sui prodotti assicurativi tendono ascoraggarne l'uso, perchè assorbono parevcchia base di capitale dell'emittente: e giustamente, raramente si tratta di cose che portano benefici al risparmiatore. Usciranno altre dichiarazioni sulla forza del meccanismo di salvataggio, ieri giravano notizie di stampa prossime alla fantascienza, ovvero che il fondo potrebbe portarsi a Leva per assorbire la larga parte delle sofferenze del sistema, non si capisce con quali garanzie il fondo potrebbe andare a Leva 20, tanto servirebbe per assorbire quelle nette. Ma oggi c'è l'assemblea MPS dove si ribadira che ora l'istituto è in sicurezza e poi la prossima settimana parte il collocamento di Popolare di Vicenza. Bisogna quindi cercare di tenere alte le quotazioni altrimenti l'inoptato, che finisca sui libri di Unicredit o di Atlante poco importa, inizierà a far discutere subto della capienza del meccanismo. Questo è l'ultimo atto, non vi sono armi di riserva, eppure sono in molti a vedere"grande valore" nel sistema finanziario italiano. |