Evidentemente asserviti ai diktat tedeschi, gli esponenti della Bce non cessano mai di stupire per mancanza di visione. Ieri Constancio ha dichiarato che non sarà un dato solo a far muovere la Bce. Il mercato ha capito che si riferiva al dato di Inflazione tedesco di oggi, che non sarebbe un dato solo ma il quarto consecutivo, se attestato su valori bassi,a mostrare quanto una politica di cambio forte stia portando l'area euro in deflazione. La Bce non si muove perchè non può farlo, almeno non se questo direttivo non inizia a mostrare un po' di coraggio. Alla fine del mandato Draghi avrà un'età in cui forse potrebbe considerare la pensione, senza ambire al solito incarico dall'industria Finanziaria o di stato che immancabilmente premia gli ex banchieri centrali per la fedeltà ai poteri forti. Le sue dichiarazioni di ieri in Germania sulla improbabilità che si proceda all'acquisto di titoli dimostra, se ancora ve ne era bisogno, il continuo bluff cui la Bce ci sottopone quasi quotidianamente. Si è voluto privilegiare l'abbassamento dei tassi in area periferica a scapito dell'industria e dell'economia reale. Gli Spread sono scesi ma il rapporto stock di debito/Pil continua a salire. E' evidente che la spirale non si inverte sin che non si crea crescita. Ne' Renzi ne' Padoan hanno sin ora detto niente di nuovo a proposito. La borsa prima o poi se ne accorgerà. |