05-03-2005

Cosa e' la stagflazione

Fenomeno economico mondiale della fine degli anni sessanta del Novecento consistente nella compresenza di due fenomeni diversi: l'Inflazione e la stagnazione. Nell'esperienza storica precedente i due fenomeni erano sempre stati alternativi: alla contrazione della domanda corrispondeva una deflazione dei prezzi. Il fenomeno fu principalmente spiegato col prevalere di comportamenti monopolistici sia nel mercato del lavoro (per la rigidità dei salari) che in quello dei prodotti (per la presenza di cartelli, soprattutto nei mercati delle materie prime).

La stagflazione consiste nella contemporanea presenza, nel mercato, dei due grandi mali delle economie occidentali: la stagnazione (o recessione, e quindi disoccupazione dei lavoratori) e l’Inflazione.


Si ha una stagflazione quando oltre ad aumentare i prezzi, l’economia è ferma , non cresce, in pratica è stagnante, fenomeno economico raro che si verifica nel momento in cui l’Inflazione domina con l’assenza di domanda che porta a una stasi dell’economia e a una fase di disoccupazione.
Rappresenta una sorta di cane che si morde la coda.
Il rimedio immediato a una fase di 'carovita' è, infatti, quello di ridurre la massa monetaria in circolazione cercando di contenere la domanda ma al tempo stesso si acuisce la situazione di paralisi dell’economia.

Nella visione di Keynes la disoccupazione è causata da un insufficiente livello della domanda aggregata. Viceversa, l’Inflazione (cioè la crescita dei prezzi dei prodotti) è giustificata nella teoria keynesiana solamente quando il mercato raggiunge il pieno impiego.

La teoria keynesiana non è più in grado di spiegare questo nuovo fenomeno della stagflazione, perché essa non ammette la presenza contemporanea di disoccupazione ed Inflazione.
Per Keynes, infatti, una situazione di disoccupazione è incompatibile con prezzi in aumento, bensì, al contrario, con prezzi in diminuzione, per effetto appunto della recessione.

Questo spiega anche il motivo delle politiche economiche completamente sbagliate e oltretutto destabilizzanti, che furono praticate in quegli anni.
Infatti, sulla scia di Keynes, in un primo tempo, furono adottate politiche economiche (monetarie e fiscali) fortemente espansive.
Ma gli effetti sui prezzi dei beni, di queste scelte politiche, furono quantomeno devastanti, perché aggravarono ulteriormente la tendenza al rialzo dei prezzi già in atto all’interno dei sistemi economici, senza peraltro grossi rientri della disoccupazione, come invece speravano i governi.

La verità era che la filosofia keynesiana non era più in grado di spiegare l’economia, in presenza di fenomeni, come la stagflazione, tipici dei paesi occidentali moderni.


Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Altri articoli da questa sezione

29-08-2022
Azienda che capitalizza meno del suo fatturato e ha una posizione finanziaria equilibrata
15-04-2019
Bpm colloca una obbligazione richiamabile ogni cinque anni con cedole semestrali delL'8,75%: le banche le emettono quando non riescono a fare aumenti di capitale
10-04-2019
Quando succede vi saranno meno euro in circolazione
08-04-2019
Qualcosa di profondamente irrazionale sta succedendo sui mercati obbligazionari e vedrà correzioni violente: questa la settimana forse decisiva per le sorti delle valute
04-04-2019
Secondo il Financial Time già forse a partire dalla prossima riunione del dieci, la BCE potrebbe annullare la tassa implicita che le banche pagano sui loro depositi presso l'istituto centrale. Poco meno di duecento miliardi di euro già depositati dal sistema bancario, che potrebbero aumentare con questa idea. La carenza di euro in circolazione aumenterebbe molto e dovrebbe senza indugio spingere l'euro al rialzo e scoraggiare le grandi fusioni bancarie