Dati sul manifatturiero molto buoni negli Stati Uniti e pessimi questa mattina in Spagna, oltre ad un inaspettato aumento della disoccupazione in Germania a segnalare se ancora serve che con le attuali politiche di austerita' l'Europa precipitera' in una recessione profonda senza migliorare lo stato delle finanze pubbliche dei paesi periferici. Effettuiamo due cambi al nostro portafoglio statunitense stamane, tagliando con sofferenza due perdite Rimm, e Best Buy. In entrambe i casi, nonostate il valore intrinseco, l'azienda canadese in particolare vale il suo tangible Book value, o valore di liquidazione, con i vari avvicedamenti al vertice ancora non vediamo una strategia chiara. Crane e' invece un piccolo conglomerato con vendite intorno ai due miliardi e mezzo di dollari presente in diversi settori industriali. I due piu' significativi sono Difesa e Aerospaziale e Trattamento dei Fluidi dove l'azienda produce valvole e guarnizioni per tubi principalmente per le industrie farmaceutica ed energetica. I dati del primo trimestre diffusi la scorsa settimana vedono una crescita del fatturato di circa il quindici per cento rispetto al paragonabile periodo dello scorso anno ma margini in diminuzione a causa di importanti investimenti anche in altrii segmenti, (vending machines, veicoli ricreativi) e dei costi legati alla integrazione di una compagnia tedesca che fa valvole, acquisita nel 2011. Al netto della cassa il gruppo ha debiti per circa 150 milioni di dollari su un fatturato di due miliardi e mezzo e un rapporto debiti/Mezzi propri di circa lo 0,4. Vende a circa dieci volte gli utili normalizzati stimati dall'azienda per il 2012. Paga un Dividendo per il 2012 di 1,05 dollari. Non crediamo, come invece afferma Greenspan ieri, che il mercato statunitense sia cosi' a buon mercato e riteniamo che i dati che saranno diffusi sull'occupazione venerdi' sull'occupazione statunitense confermeranno uno scenario di crescita per le aziende ottenuta con recuperi di efficienza, non con assunzioni, una "jobless recovery". A noi sembra che, al contrario di quanto sostengono alcuni economisti di matrice democratica, si sia creata una situazione di squilibrio strutturale tra caratteristiche della domanda e dell'offerta sul mercato del lavoro, che non puo' essere risolta con nuovi interventi di quantitative easing, ma che richiede invece un ripensamento sui collegamenti tra la formazione accademica e il mondo del lavoro. Per questo privilegiamo aziende manifatturiere ad alto contenuto tecnologico. Di quanto anche in Europa si dovrebbe lavorare sulla preparazione accademica sono testimoni i tassi di disoccupazione giovanile, quello spagnolo a circa meta' della popolazione, quello italiano a poco meno di un terzo. |