Produzione industriale in rallentamento, ma come diceva ieri l'ex Goldman Sachs O'Neill, ora decisamente più credibile, il nuovo premier cinese capisce che bisogna rinunciare a parte della frenetica corsa delle esportazioni per evitare gli errori giapponesi. Cambierà la struttura della Bilancia commerciale cinese, meno importatrice di materie prime industriali (da qui la reazione eccessiva sul dollaro australiano) e più rivolta a generi alimentari. La grande vincitrice, in questa trasformazione sarà la Nuova Zelanda, per cui la Cina è il secondo partner commerciale (i due paesi stanno studiando la convertibilità diretta tra le reciproche divise), grande esportatrice di generi alimentari. Oggi il mercato non fa differenza tra i due paesi dell'Oceania, ma la struttura della produzione industriale beneficierà enormemente il più piccolo. Il tredici giugno, la banca centrale neozelandese si riunirà per decidere sui tassi, con i prezzi delle case ancora troppo alti. Soprattutto dopo le recenti cadute, un segnale di politica monetaria restrittiva potrebbe portare il neozelandese, soprattutto contro euro, a una performance strabiliante. |