Grande risalto negli ultimi giorni viene dato all'appiattimento della curva dei tassi americana come sintomo di una prossima recessione. Il differenziale tra tassi a dieci anni e tassi a due è di meno di ottanta centesmi di punto. La misura è molto seguita anche dalla Fed i cui esponenti la interpretano come una reazione al rientro dai programmi di stimolo monetario https://www.ft.com/content/70cebf20-7098-327c-8487-b21f7c90c69f. Gli ultimi dati provenienti dall'economia americana indicano esattamente il contrario in particolare il dato sulle nuove costruzioni residenziali, in deciso aumento e storicamente la migliore misura dello stato di salute dell'economia. Come indica con la solita chiarezza McBride http://www.calculatedriskblog.com/2017/11/update-for-fun-stock-market-as.html l'economia americana dovrebbe avere ancora almeno un anno di crescita davanti, se Trump continua a non ottenere sostanzialmente nulla da tutti i suoi programmi di controriforma. L'economista indica nella reazione irrazionale del presidente americano a un possibile evento inaspettato, ad esempio una caduta dei corsi di borsa (cui l'amministrazione lega la misura del suo successo), il maggior Rischio per l'economia Non è un caso che lo yen abbia iniziato a rafforzarsi negli ultimi giorni pur in presenza di mercati di nuovo al rialzo. Tutto il mercato dei cambi si basa sul differenziale dei tassi con gli Stati Uniti. L'appiattimento della curva rende molto attraenti (anche per un investitore europeo che ha un rendimento migliore di un "Bond.html" class="glossary">Junk Bond" nostrano) le scadenze a due anni: l'amministrazione americana, se passasse la riforma fiscale avrebbe un buco nei conti che dovrebbe finanziare con emissioni a breve. Sintanto che la "riforma fiscale" non passa, grandi rischi per la borsa americana non ci sono. |