Dopo anni in cui l'industria dell'auto si è concentrata su una differenziazione legata anche all'immagine ed all'introduzione di nuovi modelli, la concorrenza si sposta in modo deciso sul rispetto degli standard ambientali relativi alle emissioni (dell'anno scorso il protocollo europeo). Fiat ha fatto un ottimo lavoro sulle utilitarie ma è anni luce indietro rispetto alla concorrenza nelle ammiraglie. In questo segmento le due case ch dovranno correre di più per adeguarsi agli standard imposti dall'unione europea sono Porsche (è curioso che a Milano possano entrare in centro i Cayenne ma non una utilitaria Euro 2) e Bmw. Porsche si è già lamentata dicendo che i tempi imposti dalla commissione non sono realistici. Dopo il divorzio da Chrysler, Daimler sta invece facendo diverse cose giuste. Joint venture con Bayer ed Archer Daniel per la produzione di biodiesel, produzioni pesanti (bus e camion) spostate in India, forte impegno nella ricerca. Daimler dovrebbe quindi uscire bene dalla sfida con le altre due tedesche. Da qualche anno, anche per il contributo di Smart, (recente l'introduzione negli Stati Uniti) copre anche il segmento delle utilitarie e delle macchine da città. Il titolo è piuttosto a buon mercato, e, data l'attuale forza dello yen, dovrebbe beneficiare di una migliore posizione competitiva in Europa rispetto ad esempio a Toyota. |