Quotazioni in deciso rialzo ieri per l'euro sulle speranze, in larga parte giustificabili, per una soluzione politica in Grecia che preveda un allungamento dei termini del secondo salvataggio. Il problema pero' non e' piu' la Grecia e le dichiarazioni al Corriere del presidente di Bundesbank, almeno il governo tedesco e la sua banca centrale dicono la stessa cosa, escludono il ricorso agli eurobond se non in presenza di una centralizzazione della fiscalita'. Equivale a dire che con una spending review del governo italiano da cinque miliardi, ridicola, l'Italia non potrebbe mai essere salvata. Mentre l'euro sale pero' - significativo in una fase del genere - il dollaro si indebolisce contro yen, segno che chi cerca coperture in anticipo sul fine settimana scommette comunque su uno scenario pessimistico ma non ha ancora capito se una eventuale uscita della Grecia potrebbe portare ad un euro piu' forte o piu' debole. Non crediamo tecnicamente possibile il ritorno alla dracma ma se anche accadesse oramai la stessa Germania inizia ad essere indebolita dalla crisi ed il mercato sembra iniziare ad accorgersene se il bund tedesco ha perso quasi quattro figure nelle ultime due settimane. Certo gli Stati Uniti non hanno facilita' a convivere con un dollaro molto piu' forte ma l'incapacita' dei leader europei di pensare a piu' di due giorni potrebbe convincerli che si tratti del male minore. |