L'effetto sui bilanci degli esportatori è evidentissimo, basta orendere i conti di Moncler, ultima a sorprendere, Ima, Prima Industrie, Biesse (la prossima a stupire sarà probabilmente Brembo). Ora il dollaro a 1,10 comincia a far male agli Stati Uniti,i cui ultimi dati economici non sono così brillanti. Si diceva che i paesi deboli dell'area euro avevano bisogno di un cambio a 1,15 per recuperare cometitività. Ora la trazione dell'analisi tecnica è più forte dei fondamentali,a gisutificare gli ultimi rialzi ma anche gli indicatori tecnici segnalano il probabile raggiungimento di massimi. Se non sarà Draghi a smorzare la corsa del dollaro lo sarano probabilmente i dati di occupazione americana di domani che a giudicare dal ADP employment report di ieri non dovrebbero segnalare ulteriori miglioramenti. |