Dei grandi progressi delle borse europee oggi, la larga parte è spiegata dal peso eccessivo che i valori del comparto finanziario hanno sugli indici. Al netto del comprato finanziario i mercati fanno diremmo tra il 3 ed il 5%, su quella che per ora è solo un'altra operazione di cosmetica. La BCE digerisce di ricomprarsi una parte di titoli di stato sul secondario (in asta non può per statuto), gonfiando il proprio bilancio e rendendo ancora più urgente un'operazione di rigore fiscale. I mercati gioiscono per il comparto finanziario: si aspettano che il gioco di prendere denaro a basso costo, magari a Leva e di piazzarlo in titoli a basso Rischio possa continuare all'infinito. Queste operazioni, come fu il caso del Tarp negli Stati Uniti, non rimettono soldi nell'economia, ma consentono solo alle banche di fare utili senza sforzo. Tali utili non sono però sostenibili e soprattutto pongono le basi per un ulteriore deterioramento degli attivi. Fuori dall'area euro, i mercati hanno reagito con meno entusiasmo. Non ci si aspetti che quello di casa nostra sia replicabile. |