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21-11-2007
ENI, meglio di un' obbligazione
In questo momento di caduta libera del mercato azionario molti risparmiatori tornano all'obbligazionario, delusi dalla borsa. A nostro parere è una scelta sbagliata per diversi motivi. Innanzitutto in Europa i tassi è più probabile che salgano invece che scendere, a meno a stare alle dichiarazioni della Banca Centrale, che in questo senso sono interpretate dal mercato. Tassi che salgono portano a prezzi delle obbligazioni che scendono. Con esclusione dei titoli di stato, inoltre, tutti i giorni viene declassato il debito di società primarie, con conseguente crollo del prezzo delle obbligazioni di quella società. Al prezzo corrente, 24 Euro, Eni ha un Dividendo stimato per il 2007 di 1,29 Euro, più del 5%. La probabilità che il Dividendo non sia pagato è praticamente nulla, perchè a causa della partecipazione pubblica (30%, se si considera il 10% detenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti), questo Dividendo è un importantissima fonte di finanziamento per le casse dello stato. Certo, il prezzo del titolo può scendere, ma Eni ha un minimo nell'anno di circa 22,5 Euro (-7% dagli attuali prezzi, non molto differente dall'attuale Dividendo) e, anche ipotizzando una caduta del prezzo del petrolio dagli attuali 100 dollari, l'efficienza nei margini di raffinazione del gruppo dovrebbe consentire il mantenimento di buoni livelli di redditività. Infine il titolo è stabilmente nella classifica della sezione TOP 100 del nostro sito, che viene aggiornata quotidianamente per quei titoli europei (denominati in Euro, Sterlina e Franchi Svizzeri) che meglio si posizionano nella graduatoriacombinata di quelli più a buon mercato e che offrono la migliore redditività sul capitale investito. La lista è aggiornata quotidianamente. |
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