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07-01-2008

Envitec Biogas

Facciamo fatica a parlare di temi alla moda, soprattutto nel campo dell'energia dove negli ultimi anni si è sentito di tutto (si pensi all'etanolo, oggetto di grandi fantasie tra Brasile e Stati Uniti, per cui tanta speculazione si è prima accesa e poi sgonfiata nel corso del 2007; l'etanolo non lascia lunga vita ai motori, una conclusione che Ford aveva raggiunto più di mezzo secolo fa). Molti dei temi legati alle energie rinnovabili vivono su sussidi statali, che quando vengono a cadere (basta che il prezzo del petrolio scenda), trascinano in un vortice di pesanti perdite le aziende che vi operano. In Giappone i produttori di pannelli solari sono tutti più o meno falliti quando il Governo ha levato gli incentivi. Non sempre le società più promettenti vanno in borsa (negli Stati Uniti ad esempio Nanosolar produce pannelli solari srotolabili; ha attratto diversi investitori istituzionali ma ha deciso per ora di non quotarsi); in un mercato così volatile alcune aziende optano per fonti di finanziamento meno volatili del mercato azionario. L'eolico può essere una buona soluzione in Nuova Zelanda, terra senza grandi montagne e circondata dal mare, ma non lo è in Europa.
Rimaniamo convinti che in grande scala l'unica alternativa seria al petrolio sia il nucleare; solo il Regno Unito la considera però una fonte pulita (circa un quarto dell'energia prodotta è nucleare, in larga parte da British Energy, su cui si possono trovare diversi articoli all'interno del nostro sito). Gli impianti però sono vecchi e per costruire un reattore, secondo standard di sicurezza assoluti (vale la pena di visitare il sito di Areva, uno dei maggiori costruttori al mondo, per capire di più su un tema che ci trova d'istinto refrattari) richiede molti anni.
Il recente accordo europeo sul controllo delle emissioni (i peggiori inquinatori sono tedeschi ed italiani), lascia però spazio, ad esempio nel campo di gas naturali, ad aziende di nicchia.
E' comparsa nella nostra lista questa azienda tedesca, la cui attività principale è la progettazione e la costruzione di serbatoi per gas naturali e di apparecchiature per l'estrazione. La società ha filiali in Italia, Ungheria e Repubblica Ceca. Fa poco più di 100 Milioni di fatturato ed ha recentemente vinto un contratto da 3 Milioni nel Regno Unito. Ha un accordo di distribuzione in Olanda ed ha stabilito una joint venture in India. La società ha abbassato nel corso dello scorso mese di dicembre le proprie stime di crescita, per l'incerto quadro normativo che caratterizza non solo la Germania. Il titolo vale meno della metà della sua Quotazione iniziale (luglio dello scorso anno). La liquidità è scarsa (l'equivalente di poco più di mezzo milione di Euro di controvalore scambiato giornalmente). Nessun grande gestore, a partire dal celebrato Warren Buffett, ha mai fatto grandi soldi sui temi di moda, ma i gas naturali sono un tema più serio dell'etanolo.

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