In un bello studio di Nomura riportato stamane da Alphaville si nota come la volatilita' dell'euro sia oramai simile a quella registrata su divise di paesi allora emergenti, come la Corea, al tempo della crisi che coinvolse il sud est asiatico negli anni novanta. La spiegazione e' in larga parte attribuibile alla fuga di capitali verso mete percepite come meno a Rischio (piu' denaro di banche che di cittadini), si veda il grafico qui sopra, dove pero' le banche centrali di Danimarca e Svizzera si stanno dissanguando per mantenere il livello della divisa entro rafforzamenti ritenuti non superabili. Non servono quindi le misure di scoraggiamento ad esempio del governo italiano, che impone una gabella aggiuntiva sui denari trasferiti all'estero, qui evidentemente si tratta di denari ufficiali perche' ne' le banche svizzere ne' quelle danesi possono piu' correre il Rischio di incoraggiare l'evasione. La gente porta i capitali fuori perche' non crede piu' nella capacita' del sistema di prendere delle decisioni. Certo non aiuta la stampa, sempre piu' di parte, se ad esempio stamane il primo quotidiano finanziario italiano riesce a riversare la responsabilita' della situazione sulla Germania, chiedendo decisioni al cancelliere tedesco che non hanno niente a che fare con le soluzioni, ma intanto spostano l'attenzione lontano dai problemi di casa nostra. Un breve commento ai tre punti: 1) Sulla garanzia unica ai depositi europei. Abbiamo una Banca Centrale dove negli organi direttivi siedono tutti i capi delle banche centrali nazionali. Se non sanno coordinarsi tra di loro non si vede perche' l'ennesima "Authority" potrebbe risolvere il problema 2) Sull'accesso delle banche al Fondo Salvastati: le banche i soldi non li imprestano e hanno gia' avuto un triliardo di liquidita' quasi in regalo dalla BCE. Altri soldi alle banche equivarrebbero ad ulteriori fughe di capitali perche' per aggiustare la loro redditivita' dopo avere investito e perso in titoli di stato di paesi periferici con parte dei soldi ricevuti hanno dirottato la liquidita' verso lidi piu' sicuri. Scommetteremmo che gran parte della "fuga di capitali" viene dalle banche. La Deutsche Bank Italia ha ad esempio dirottato verso la Germania parte della liquidita' ricevuta con le operazioni LTRO 3) Sull'unificazione dei debiti pubblici. Poiche' tutti, ma proprio tutti tranne la Germania hanno esaurito le loro garanzie erogabili con i contributi prospettici a Fondo Salvastati e Meccanismo Europeo di Stabilta', unificare i debiti europei equivale a trasferirli alla Germania. Dal punto di vista dei tedeschi ha allora molto piu' senso aumentare l'emissione di titoli di stato tedeschi e con la liquidita' investire in titoli di paesi periferici, perche' si finanziano a tassi piu' bassi. I tedeschi hanno la grave repsonsabilita' di non capire che non si puo' tendere la corda all'infinito per ottenere rigore dagli Stati, ma va pure detto che l'Italia, il vero cuore a questo punto della crisi per una soluzione europea non ha fatto niente per favorire il processo di unificazione fiscale cui i tedeschi tendono, intervenendo in modo serio sulla spesa pubblica. Purtroppo, come succedeva in periodi cupi della storia europa del Novecento, e' iniziata la caccia al colpevole che non e' mai a casa propria. Non sappiamo quanto oramai i cittadini credano ai giornali ma certo un atteggiamento piu' consapevole dei media non guasterebbe. |