Ieri i mercati hanno festeggiato non si sa bene che cosa, interpretando l"impegno" di Francia e Germania per una soluzione omnicomprensiva entro i primi di novembre come la fine di tutti i problemi. Vale forse la pena di spendere ancora due parole sul tema, per capire perche' non si riesca a trovare un accordo: oggi l'Unione Europea dispone di un cosiddetto Fondo Salvastati, della capienza di circa 250 miiardi di euro, che non e' finanziato con denaro vero ma bensi' con le garanzie prestate dai singoli stati. In base a quanto sino ad ora concordato, nel 2013 questo meccanismo verra' sostituito dal cosiddetto meccanismo Europeo di Stabilita', questo di quattro cento cinquanta miliardi, ma finanziato con denaro vero, con il contributo individuale di tutti gli stati non "salvati". Se l'Italia non rientrera' tra questo gruppo dovra' partecipare al fondo con un contributo di circa cinquanta miliardi di euro. Tutte le discussioni sino ad ora condotte passano attraverso l'idea di come utilizzare la Leva Finanziaria per far crescere la capienza di questi fondi di quattro o cinque volte, in altre parole su come convincere il mercato che si possono pagare debiti con altri debiti. Su questo meccanismo i mercati gia' esprimono molti dubbi per quanto riguarda la Grecia; tra ottobre e novembre, inoltre, l'Italia e' chiamata a rifinanziare una quantita' molto ingente di debito pubblico e sara' difficile con un Italiano alla guida della BCE, continuare nelle operazioni di acquisto del debito italiano da parte appunto della Banca Centrale, che pure non sono previste dallo statuto. I vertici europei avrebbero dovuto trovarsi il diciotto ottobre per discutere di Grecia, ma la riunione e' stata spostata al ventitre'. E'chiaro che i due cento cinquanta miliardi non bastano per salvare grecia e Portogallo e ricapitalizzare le banche. Allora la Germania spinge, ora giustamente (siamo stati molto critici sull'atteggiamento tedesco in merito ai tassi, ma ora serve disciplina), perche' siano i singoli stati ad occuparsi delle loro banche e perche' il Fondo vada appunto a salvare gli stati, non i banchieri. Ma la Germania ' forse riuscita ad alleggerire le proprie banche di debiti verso paesi a Rischio piu' di quanto ad esempio abbia fatto la Francia, per cui il costo del salvataggio delle banche sarebbe enorme (ieri e' stata confermata la tripla A sulla Francia, segno che le agenzie di Rating scommettono sull'ipotesi che siano le banche non gli stati ad essere salvate). Due cento cinquanta miliardi servono o per ricapitalizzare le banche o per salvare Grecia e Portogallo, non per tutti e due gli scopi. Ieri i mercati hanno invece capito che si stampera' abbastanza denaro per raggiungere entrambe gli obiettivi. Una Banca Centrale Europea che stampa illimitato denaro, oltre a creare una situazione di Inflazione e stagnazione, una delle peggiori combinazioni possibii per la crescita economica, non e' neanche immaginabile se non in presenza di una autorita' fiscale accentrata, molto in la' da venire e che comunque vedrebbe una dominanza tedesca. Puo' darsi che nel mese di ottobre si assita ad altre giornate come ieri, ma dovrebbero a nostro parere essere usate per liberarsi di cose, tra tutte le obbligazioni bancarie, per cui sara' piu' difficile trovare un prezzo a partire da novembre. |