06-04-2011

Europa: il caos si allarga

LE NOTIZIE DEL MERCOLEDI 6 APRILE

1. Cade il Portogallo, e ora la pressione si sposta sulla Spagna. Ma oggi Trichet alza il costo del denaro. Intanto in Germania le banche sono in allarme per i prossimi stress-test (molte, infatti, sono già sicure di non superarli). Il Bund future però scende a nuovi minimi (120,50). E infine l’euro fa nuovi massimi degli ultimi 15 mesi contro dollaro USA a 1,4320. In breve: un caos senza precedenti.

2. Impossibile non concludere che questa situazione, con una pioggia di notizie tra loro in evidente contraddizione, fa gli interessi di una o più parti in causa. In particolare, la sensazione è che si stia realizzando una sorta di unificazione politica e in particolare fiscale dell’Europa mandando in fallimento, una dopo l’altra, tutte le economie più deboli, che in cambio del salvataggio cedono prima la loro autonomia politica e poi anche le loro aziende (a cominciare dalle banche).

3. In questo senso anche il rialzo del cambio contro dollaro (che a prima vista sembra addirittura folle, dato l’impatto evidentemente recessivo dei fallimenti a catena) è funzionale, perché elimina uno dei margini di manovra da sempre utilizzati dalle economie più deboli: le esportazioni a basso costo.

4. In questo modo, l’area euro diventa un unico grande mercato domestico per le economie più forti: Germania, e in seconda battuta Francia.

5. Potrà Trichet oggi trovare una linea di coerenza, tra le sparate sui rischi di Inflazione e il doppio fallimento di Irlanda e Portogallo, due paesi che nel 2011 avranno crescita economica sotto zero?

6. E gli USA, in tutto questo? Come abbiamo deto ieri, il Fed Effective Rate, ovvero il tasso di remunerazione overnight, è sceso allo 0,09% dallo 0,18% del fine anno. I T-bills a 3 mesi rendono lo 0,06%, contro lo 0,16% del 1 febbraio, massimo del 2011. La crescita USA è doppia rispetto a quella dell’area Euro e l’Inflazione è la medesima, ma la Fed segue una politica che è completamente opposta a quella della BCE. Anche qui, si deve necessariamente concludere che è in corso un profondo scontro politico.

7. Indici di Borsa piatti in Europa e negli Stati Uniti per il terzo giorno, con volumi ridottissimi: fa eccezione l’Italia, dove la notizia delle dimissioni di Geronzi rianima il settore bancario (insieme con la favorevole accoglienza del mercato alle operazioni di Banca Intesa ed MPS sul capitale) . Si tratta di storie di periferia, che già tra poche settimane verranno trascinate a valle dai grandi eventi continenatali di cui abbiamo scritto sopra.

Implicazioni operative a breve termine alle 22.53 del mercoledì 6 aprile 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day, fornite ai sottoscrittori del nostro Servizio di Consulenza.

1. Il mercato azionario, in Europa come negli USA, è diventato negli ultimi mesi uno strumento delle guerre politiche ed economiche tra grandi aree: questa considerazione, che è supportata da fatti ogni giorno più evidenti, ci ha portato negli ultimi mesi ad esprimere scetticismo sul rialzo degli indici. Questo non significa, però, che tra le Società quotate non ve ne siano alcune (anzi: molte) sane e solide. Tra queste, di particolare interesse sono a nostro parere le Società possibile oggetto di acquisizione, tra le quali segnaliamo Nat Semi, di cui parla oggi una nota della sezione “Analisi titoli”. Una selezione attenta dei titoli, e una costante revisone come quella che viene condotta dalle nostre liste, sono la migliore difesa contro il Rischio “bolla”.

2. Per un maggiore dettaglio, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza.


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