07-04-2011

Europa: il Paese delle fiabe

LE NOTIZIE DEL GIOVEDI 7 APRILE

1. Sui mercati non succede più nulla: Borse, valute e tassi sui livelli di inizio settimana. Operatori disorientati. E allora, proviamo a ragionare, anche se di fronte a mercati manipolati in modo evidente, è davvero faticoso.

2. Nella giornata di Portogallo e BCE, quello che davvero colpisce è la totale assenza, sia sul mercato, sia sui mezzi di comunicazione, di analisi critiche. Tutto va bene così: anzi, va benissimo. Si danno i soldi, e si tira avanti. Eppure, in un sistema economico che conta tre fallimenti in 12 mesi, qualche cosa di profondamente sbagliato ci deve pur essere. Ma di riforme, neppure il minimo accenno.

3. Le grandi case di investimento poi raccontano che “la ripresa economica” favorirà il riassorbimento dei debiti e il restringimento degli spreads. Ma di quale ripresa economica si parla? I dati BCE dicono +1,7% nel 2011 e 1,8% nel 2012. Se tutto gira bene.

4. E guardiamo anche alle banche. Perché hanno bisogno di aumenti di capitale, e in qualche caso di salvataggi con denaro pubblico? Sarebbe indispensabile una critica profonda di un sistema fragile, ed una accurata analisi delle inefficienze. Invece i soldi si raccolgono per andare avanti esattamente come prima, e tutti i mezzi di informazione ci raccontano che va bene così.

5. L’investitore che cosa può fare? A prima vista, sembrano esserci poche vie di fuga. In realtà, ragionando in modo critico e fuori dal coro, le opportunità aumentano ogni giorno. L’investitore deve diffidare e chiedersi ogni giorno: chi ci guadagna, da questa storia?

6. Ma è necessario avere la forza ed il coraggio di ragionare “fuori dal coro”. Facciamo un esempio. Ieri un autorevole commento diceva: il mercato USA non riflette alcun timore di Default del Tesoro perché i rendimenti di mercato restano bassi. Il commento utilizzava, come prova di questa affermazione, il rendimento del titolo a 2 anni (0,83%) nettamente inferiore alla media dell’ultimo decennio (2,59%). Curioso che nel commento non ci fosse spazio per due osservazioni: la prima è che la Federal Reserve da due anni regala soldi a pioggia a tutto il sistema bancario (che lucra poi sulle scadenze più lunghe). La seconda è che la Fed compra, da 4 mesi, il 75% circa di tutte le nuove emissioni di Titoli di Stato USA. Forse i rendimenti di mercato in un contesto simile non sono proprio il più limpido indicatore delle preoccupazioni del pubblico degli investitori?

Implicazioni operative a breve termine alle 22.55 del giovedì 7 aprile 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day, fornite ai sottoscrittori del nostro Servizio di Consulenza.

1. Il Bund future ha toccato ieri 120,30 poi ha chiuso a 120,65. Da questi livelli (3,45% di rendimento) lo spazio per un ribasso ulteriore è estremamente ridotto. Vogliamo essere chiari: tutta la carta emessa dai debitori sovrani della zona euro è decisamente gonfiata dall’Azione della BCE sul mercato secondario; parte di questa carta oggi ha un prezzo solo perché le perdite sono state passate sulle spalle dei contribuenti europei. Se domani la BCE, che detiene il 17% della carta emessa da Grecia, Irlanda e Portogallo, dovesse restituire quella carta al mercato, alcuni titoli non farebbero neppure prezzo, e i titoli di Spagna ed Italia avrebbero un prezzo da 10 a 20 lire inferiore, a seconda delle scadenze. E i primi a vendere sarebbero le grandi banche che oggi celebrano il salvataggio del Portogallo. Ma la carta Germania è quella di maggiore qualità: la Germania è un buon debitore, l’economia è la più florida, e di fronte a nuove tensioni sui mercati il bund ritroverebbe immediatamente il ruolo di bene-rifugio.

2. Per un maggiore dettaglio, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza.


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