Il dato di ieri sul fabbisogno statale, in diminuzione di oltre trenta miliardi di Euro rispetto all'anno precedente, da un lato testimonia che parte degli sforzi avviati dalla precedente legislatura hanno sortito effetti positivi con qualche mese di ritardo, in base alla cosidetta j curve (si veda il glossario), ma dall'altra pongono forte il quesito sull'opportunità di aumentare il carico fiscale così come previsto dalla Finanziaria 2007. Come è possibile ache lo stock di debito pubblico, che rappresenta l'accumulo dei fabbisogni dello stato nel tempo, oltre agli interessi sul debito, sia aumentato nel corso dell'ultimo anno? L'unica spiegazione possibile è che il costo per interessi stia crescendo più di quanto aumentino le entrate dello stato, sia perchè il tasso di sconto sull'Euro è stato ritoccato sei volte all'insù nel 2006, sia perchè lo Spread tra titoli di stato italiani e quelli tedeschi si è allrgato, in funzione della peggiorata valutazione del debito italiano da parte delle agenzie di Rating. Questi due effetti combinati hanno contribuito negativamente al bilancio dello stato, secondo un nostro calcolo approssimativo, per circa 30 Miliardi, quasi la totalità del fabbisogno statale. Al netto del costo del debito, se i nostri calcoli sono corretti, le entrate dello stato sono aumentate dunque di circa 35 Miliardi durante la precedente amministrazione, in presenza di una politica fiscale espansiva. Ieri si sono svolti i funerali di Gerald Ford; durante la sua amministrazione l'economista Laffer convinse il congresso che abbassando le tasse il gettito fiscale sarebbe aumentato invece che diminuito, perchè l'effetto espansivo sul Pil avrebbe consentito un maggior prelievo. E' vero che negli Stati Unti l'evasione fiscale è decisamente inferiore a quella del nostro paese (i recuperi di evasione previsti dal Tesoro si aggirano intorno a qualche miliardo di Euro), ma sulla base dei numeri 2006, l'attuale governo italiano farebbe bene ad invertire la rotta. Gli effeti per le casse dello stato sarebbero positivi. |