Forse per trovare una mediazione con le posizioni urlate di Trump, Powell ieri trasmette un quadro di forza a breve dell'economia ma di possibile inversione del ciclo pù avanti. Negli Stati Uniti larga parte delle recssioni sono state causate da un aumento prmaturo dei tassi (non in Europa, dove politica monetaria e fiscale vanno ognuna per conto proprio). Da mesi riteniamo che gli effetti delle misure di Trump su dazi e immigrazione siano prociclici nell'immediato ma che portino a termine ad un rallentamento marcato dell'economia, non foss'altro perché, come ricordato nei giorni scorsi da McBride,gli effetti della chiusura delle frontiere sono quelli d accelerare il processo di invecchiamento della popolazione e di diminuire pertanto il tasso di partecipazione al mercato del lavoro. La reazione immediata del dollaro è opposta a quella razionale, in larga parte per l'influenza di programmi di analisi tcnica sempre più stupidi che ieri dicevano il contrario di quello che dicono oggi. Ma per quanto sopra pensiamo che il dollaro tornerà verso 1,2 contro euro nel giro d pochi mesi. le difficoltà italiane e la fuga dai titoli di stato degli stranieri giocano evidentemente al contrario, ma il mercato dei cambi è controllato dagli Americani, è bastato che Trump si lamentasse del cambio per indebolire l dollaro del due per cento negli scorsi giorni. |