I PRINCIPALI FATTI DI IERI E SPUTI PER LA GIORNATA
1. Stimoli all'economia negli Stati Uniti dopo la pubblicazione ieri del Beige Book della Fed che prevede un'economia in rallentamento, le due opzioni su cui si dovrebbe concentrare l'intervento della banca centrale statunitense, sono l'allungamento delle scadenze del debito in portafoglio (il benhmark decennale serve negli Stati Uniti per fissare le rate dei mutui) e la cancellazione della rimunerazione della liquidità detenuta dagli istituti di credito presso le sue casse. Chi si attende un nuovo "quantitative easing" sarà con ogni probabilità deluso
2. Finanziaria: stime sul gettito fiscale dalle rendite finanziarie e sull'aumento Iva molto sopravvalutate, soprattutto in presenza di un nuovo rallentamento dell'economia (il Fondo Monetario Internazionale abbassa ad uno 0,8% per l'Italia nel 2012. Si tratta della seconda revisione al ribasso in un mese, secondo noi ancora troppo ottimistica)
3. Olanda, richiesta di un'autorità fiscale centralizzata con poteri di espulsione sugli stati meno rigorosi. Tra un paio di anni la politica fiscale non si farà più in Italia. Come ricordava Zingales in un recente intervento, le conseguenze della mancanza di misure radicali per il paese saranno prima politiche che economiche. L'euro non ha con ogni probabilità nessuna alternativa ma Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda diventeranno il Mezzogiorno d'Europa, le politiche si faranno in Germania, Olanda, Finlandia.
· INDICAZIONI PER LA GIORNATA Oggi la conferenza della BCE. Dubitiamo molto che Trichet metta a Rischio i suoi prossimi incarichi aprendo, cio' che sarebbe giusto, ad un ribasso dei tassi, ma qualcosa dovrà dire. Nel pomeriggio poi Bernanke darà qualche indicazione sulle politiche espansive di cui sopra. Combinando i due elementi e tenendo presente che con i recenti interventi (disperati) della banca centrale elvetica, il franco svizzero ha perso definitivamente il suo status di valuta rifugio, ci attendiamo nei prossimi mesi una forte rivalutazione del dollaro contro euro. Ieri la divisa americana non si è praticamente mossa al ribasso nonostante il forte rialzo delle borse, mentre l'oro scendeva. Le aspettative inflazionistiche delle banche centrali sono definitivamente alle spalle, con effetti a nostro giudizio positivi sulla valuta statunitense.
Ricordiamo che nei prossimi giorni lanceremo il nostro portafoglio di trading, aggiornato giornalmente. Altre indicazioni al nostro servizio di consulenza, su cui potete ottenere ulteriori informazioni al seguente indirizzo e-mail: info@finanze.net |