L'idea è corretta perchè l'Italia manda all'Europa per i vari piani di salvataggio più fondi di quanti ne riceva per progettti mirati che in larga parte non vengono attuati. L'Italia, senza sforare il tetto del 3% imposto dall'Unione non può creare ripresa: il taglio degli stipendi della fascia alta dei manager pubblici sarebbe un segno importante ma in termini numerici conta poco. E' possibile che la Commissione Europea possa dimostrare più flessibilità se si procede velocemente ad un piano di privatizzazioni ma per ora, l'esempio milgiore è Saipem, si continua a rimandare. Cedere una quota a terzi di Saipem sarebbe importantissimo perchè dipendiamo in modo molto significativo dalla Russia per l'approvvigionamento di gas naturale. Eni ha trovato importanti giacimenti in Mozambico ma Saipem non ha i mezzi per costruire i viadotti che lo porterebbero sino all'Europa. Il rinnovo delle cariche ai vertici delle aziende pubbliche è un'ottima occasione per cambiare i piani industriali di Eni ed Enel e mettere finalmente a capo di queste aziende manager con una visione di mercato invece che come nel caso dell'AD di FS, arroccati sui propri privilegi. Su questa partita il governo Renzi potrebbe davvero fare la differenza. |