Peggio del previsto in entrambe i casi i dati delle due economie che portano la contrazione media europea per la produzione industriale a meno 2,3% su base annuale. il calendario delle riunioni del G20 di Mosca http://www.g20.org/events/ vede nelle giornate tra oggi e sabato i passaggi critici affinchè in area euro si affermi con forza la necessità di tassi di cambio fissati dal mercato. Questo prevede necessariamente esprimere giudizi sulle politiche di altri blocchi, in particolare del Giappone. Riteniamo che la "soffiata" di ieri di un anonimo esponente della Bce abbia posto un limite alto al potenziale di apprezzamento dell'euro a 1,35 contro dollaro;ma con il Giappone, che comunque resta in recessione nel quarto trimestre 2012, dati di stamane , nonostante abbia beneficiato già a partire da fine estate scorsa di un cambio più favorevole (il prezzo delle materie prime, in particolare del petrolio, espresso in yen, è però esploso, annullando di fatto i benefici della "svalutazione competittiva") occorre una presa di posizione forte. Non è possibile in un' economia di mercato assistere inermi a dichiarazioni come quelle di due giorni fa sul livello obiettivo che ill governo giapponese si sarebbe posto per l'apprezzamento pilotato dell'indice Nikkei. Pur con la scarsa propensione dei policy maker europei a prendere posizioni decise, ci aspetteremmo segnali che portino ad un forte apprezzamento dello yen nei confronti dell'euro da qui alla fine dei lavori di Mosca. |