Versione per stampa |
27-01-2017
Generali-Intesa, Tre Motivi Per Cui Ci Sembra Impossibile
Stamattina Unicredit smentisce di voler vendere la quota in Mediobanca che a sua volta detiene una quota di minoranza in Generali. Ora Unicredit dovrebbe solo scendere di molto, ma gli azionisti italiani cercheranno di tenere alte le valutazioni sino all'aumento di capitale che non possono seguire, o saranno diluiti enormemente. E' più probabile che la discesa avvenga ad aumento di capitale completato o qualora l'aumento non venga totalmente sottoscritto. Se Intesa non riesce ad intercettare la quota in Generali di Unicredit, indirettamente detenuta attraverso Mediobanca (che non vuole che Generali sia scalata da Intesa) non si capisce da dove possa venire una eventuale aggregazione: gl azionisti di Mediobanca hanno solo da perdere in una offerta di scambio, le valutazioni sono disomogenee e a sfavore di Generali. Poi vi è lo stato. Generali detiene direttamente circa ottanta miliardi di titoli di stato, cifra che attraverso i portafogli dei clienti probabilmente sale a circa trecento miliardi, tra un sesto e un settimo dell'intero stock di debito italiano. Se gli azionisti di Generali non vogliono Intesa nel capitale non sarà il Tesoro a forzare la mano, indispettendo il creditore in assoluto più importante. In più Axa ha già detto di non essere della partita, quindi il patriottismo è fuori luogo, soprattutto perchè Intesa pare vorrebbe cedere ad Allianz le attività tedesche. Visto così sembra solo un bluff di Messina, adeguatamente imboccato dai due grandi azionisti fondazioni bancarie. Che tristezza. |