Un paio di mesi fa accennavamo alla autorizzazione data a Gilead per un trattamento oncologico http://www.finanze.net/news-gilead-science-potenziale-enorme-4930.html che per aver seguito alcuni progetti nel campo ci pare avere il potenziale per rvoluzionare l'industria. Da allora il titolo di Gilead è solo sceso senza che riuscissimo a spiegarci perché. Ieri arriva la conferma che il trattamento è efficace nella maggioranza dei casi, sino alla remissione totale del tumore www.reuters.com/article/us-cancer-gilead-sciences-cart/gileads-new-drug-keeps-56-percent-of-lymphoma-trial-patients-alive-idUSKBN1E40N4 Certo si tratta di un trattamento molto costoso e riservato a forme rare: in questo l'industria farmaceutica è spietata perché la tecnologia è probabilmente applicabile ad altre forme più comuni ma in queste forme rare si impongono prezzi da capogiro: insieme alla difesa e alla finanza la farmaceutica è l'industria con gli standard etici più bassi, tanto che in America i prezzi delle vitamine sono aumentati come titola nel fine settimana il Financial Times, dell'800% https://www.ft.com/content/477521fa-dc34-11e7-a039-c64b1c09b482. Ma è forse peggio quando è il pubblico a farsi gioco del cittadino, come nel caso della cessione a IBM dei dati sensibili dei Lombardi per l'utilizzo all'interno di Human Technopole, un progetto passato come frontiera della ricerca scientifica e invece orribile sfruttamento inconsapevole http://www.giannibarbacetto.it/2017/02/15/a-ibm-tutti-i-nostri-dati-sanitari-in-cambio-della-nuova-sede-sullarea-expo/ Le forme rare hanno processi autorizzativi più veloci, ciò che non giustifica il prezzo del trattamento ma senz'altro fa intendere che per applicazioni su larga scala ci potrebbero volere ancora anni. Ma Gilead è sciuramente molto pù avanti di chiunque altro in un percorso che potrebbe davvero rivoluzionare il campo oncologico su vasta scala. |