Gli intrecci tra politica e finanza

Le dichiarazioni di Prodi e Berlusconi sulla necessità di porre fine agli intrecci tra politica e finanza non possono ingannare gli Italiani: entrambe gli uomini debbono il lorro successo, oltre che alle doti personali, esattamente a questo meccanismo; il caso Unipol è sfortunatamente uno dei rari in cui tale legame pericoloso emerge.
Larga parte delle istituzioni che gestiscono denaro in Italia hanno d''altra parte forte influenza politica: le banche popolari, attraverso il meccanismo del voto capitario (un voto una testa) rimandano di fatto la propria gestione ad una concertazione tra parti sociali e rappresentanze politiche interne; i fondi pensione negoziali vedono al loro interno una rappresentanza sindacale di emanazione politica che influenza pesantemente, senza spesso averne le competenze, le decisioni di investimento; larga parte delle fondazioni bancarie vedono al loro interno consiglieri di nomina politica.
I celebrati manager pubblici passano spesso (come nel caso di Cattaneo, passato da Rai a Terna e il cui conseguimento più significativo è probabilmente il flirt con la Ferilli) allegramente da una poltrona all'altra.
E'solo mettendo mano agli statuti di queste organizzazioni che si interviene su tale intreccio. Per il resto non prendiamoci in giro.

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