Nel nostro articolo in questa sezione del 27 Settembre su Sony esprimevamo parere ancora cauto sulle reali possibilità di rilancio dell'azienda, anche se individuavamo alcuni elementi di novità nel clima del paese. In realtà la borsa giapponese ha messo a segno dall'inizio dell'anno la migliore delle performance tra le grandi (+22%) segno probabile che il mercato sta anticipando alcuni cambiamenti di rotta nell'andamento dell'economia del Sol Levante che in parte si possono avvertire. La riconferma del premier liberal democratico Koizumi a leader alle elezioni di settembre segue di poco un'operazione che dai più era stata considerata estremamente azzardata, ovvero la privatizzazione delle poste, simbolo dello statalismo centrista giapponese. In realtà tutto il tessuto industriale ha subito recentemente grande stimolo dalla riforma del codice di diritto commerciale che rende sostanzialmente inammissibile il vecchio sistema di partecipazioni incrociate tra banche ed industria che ha sempre ostacolato una lettura trasoparente dei conti aziendali. Seppure in scala molto più ridotta che negli Stati Uniti, Internet e la new economy hanno inoltre permesso l'entrata di nuovi piccoli medi imprenditori, che costituiscono oramai una forza di contrasto importante allle grandi dinastie industriali. L'orgoglio giapponese ha inoltre reagito positivamente all'avanzata del tradizionale avversario (la Cina). Anche in questo senso Koizumi ha lavorato di fioretto a ricostruire rapporti politici accettabili. Questo ha consentito al Giappone di aumentare pesantemente la propria quota di esportazioni verso quel paese. Infine il mercato del lavoro è stato profondamente trasformato, nella direzione di una maggiore flessibilità (fino a poco tempo fa era impensabile che un impiegato non avesse il posto fisso garantito per la vita). La domanda interna rimane debole e l'invecchiamento della popolazione pone punti interrogativi sulla sostenibilità di questa rinascita ma sicuramente molto è stato fatto. |