In un articolo che appare sull'Economist di questa settimana, si stima che lo yen sia oggi sottovalutato di circa il 40% nei confronti dell'Euro. I ministri delle finanze di Francia, Germania ed Italia avevano nelle settimane scorse detto che il problema sarebbe stato affrontato con energia durante il G7 che avrà luogo questo fine settimana, ma Paulson da una parte ed alcuni esponenti degli Esteri giapponesi si sono affrettati a smentire. La posizione è estremamente miope; evidentemente sono tutti molto preoccupati del potenziale distruttivo che avrebbe sui mercati una repentina inversione di tendenza dello yen: i Carry trade in base ai quali gli speculatori prendono a prestito yen per investire in divise più redditizie andrebbero a chiudersi repentinamente causando un'improvviso ricorso alle vendite su larga parte dei mercati finanziari. Non afffrontare il problema vuol dire però renderlo solo più serio e provocare a termine una correzione ancora più importante. Stupisce soprattutto la posizione di Paulson, ex numero uno di Goldman Sachs, che da una parte spinge i cinesi a rivalutare, dall'altra, per non alienare a Bush il fragile supporto in politica estera sostiene che è giusto non intervenire sulla divisa giapponese. |