Paga già nel primo trimestre lo scotto di un cambio troppo sfavorevole e di un rallentamento dei consumi l'azienda marchhigiana (proprietaria anche dei marchi Hotpoint e Scholtes), con un meno 21% del fatturato ed un meno sei per cento degli utili. Finiti i vari programmi di incentivi, il settore risente di una generale caduta dei consumi di beni durevoli, anche se alle attuali sette volte gli utili previsti dall'azienda per il 2012, e con un tasso di indebitamento di circa il 70% sui Mezzi propri, l'azienda è davvero a buon mercato. Sono parecchie altre le aziende che varrebbe la pena di guardare sul mercato italiano in questo momento, come Landi Renzo, Sorin (dopo la recente caduta di prezzo), Ansaldo. Ma se si continua sulla strada di queste pezze sul caso greco assisteremo ad un aumento generalizzato dei tassi di interesse che unito ad un tasso di cambio che è almeno del 20% sopravvalutato rispetto al dollaro non possono che continuare a penalizzare le aziende esportatrici.
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