A meno che i diritti vengano venduti in asta si tratta di un nuovo onere per le banche del consorzio che si vedrebbero costrette a ritirare circa 400 milioni di inoptato. In questa fase di volatilità le banche possono certamente vedere rimbalzi temporanei ma eventuali acquisti sono e possono essere solo di tipo speculativo. La stima prevalente tra gli analisti competenti è che il sistema bancario italiano abbia bisogno di ulteriori 30 miliardi di aumenti di capitale, senza contare le obbligazioni subordinate, che hanno una scadenza mediamente nei prossimi due o tre anni e che in molti casi i sottoscrittori si vedranno convertite in azioni. I prossimi consorzi dove le due grandi banche potrebbero dover ritirare l'inoptato son Veneto e Vicenza. Come diceva in settiman Del Vecchio è probabile che il modello bancario comelo conosciamo tradizionalmente sia davvero di fronte a un cambiamento epocale, perchè la BCE ora davvero non ha molti altri strumenti per intervenire. |