Non abbiamo sino ad ora parlato di banche in questa sezione perchè in un ambiente di bassi tassi di interesse non sono generalmente al centro dell''attenzione degli investitori. I risultati che le banche americane stanno producendo in questo periodo sono peraltro decisamente meritevoli di attenzione. Ieri JP Morgan Chase, istituo che deriva dalla fusione di JP Morgan e Chase Manhattan, ha presentato risultati in crescita del 78% rispetto al trimestre precedente, trainati dall''attività di trading sui mercati. La volatilità che si registra quest''anno sui mercati finanziari è molto superiore a quella dell''anno scorso e quindi l''attività di trading è più intensa. La banca ha inoltre annunciato che la fusione dei due istituti produrrà a termine un risparmio di costi di circa tre milairdi di dollari per anno. Il management ha dichiarato che i risultati dell''attività di trading sono irripetibili, ma l''attività creditizia dovrebbe nel futuro parzialmente funzionare da fattore di compensazione, man mano che i tassi di interesse salgono (il Margine di intermediazione delle banche commerciali è di solito più alto quando i tassi salgono). Le carte di credito hanno anche contribuito in modo significativo ai risultati del trimestre (75 centesimi per Azione), anche se è prevedibile un certo rallentamento dei consumi nel corso dell''anno venturo e quindi nell''utilizzo di strumenti di pagamento elettronici. Le proiezioni di risultati per tutto il 2005 sono le seguenti:
(Milioni di dollari)
Ricavi totali 145.000 EBIT 57.000 Utile netto 13.200 Price Earnings 9 Price/Book value 1,2
Il titolo è a meno 10% dall''inizio dell''anno e come tutte le banche di investimento ha sofferto del recente scandalo su Refco, grande broker statunitense sul mercato delle Commodities dove uno degli amministratori è stato Scoperto utilizzare linee di credito dell'' azienda per interessi privati. A nostro parere è a buon mercato. |