LE NOTIZIE DEL MERCOLEDI 30 MARZO 1. Il Dow Jones ha fatto segnare la chiusura più alta dal 18 febbraio, appena sotto i massimi del 2011, mentre lindice di mercato più ampio, il Russell 2000, che include anche la small caps, ha raggiunto i massimo del 2007. Notevole il fatto che Libia, Giappone, indici di fiducia in calo e Rischio-Default non si vedono più nei prezzi degli assets (neppure come elemento di Rischio o incertezza): come abbiamo già scritto ieri, è il rally per cui nulla importa (tranne, ovviamente, la Fed). 2. Il dollaro è tornato sopra 1,4100, per effetto del ritorno ad un atteggiamento che viene definito appetito per il Rischio finanziario, per cui il dollaro USA perde del tutto il valore di valuta-rifugio. 3. Nessuna correlazione inversa con i bonds. Al contrario, ieri i rendimenti dei decennali sono scesi. 4. In un contesto di questo tipo, perdono di importanza anche i dati fondamentali: ieri il numero di nuovi occupati ADP è rimasto a 200 mila unità, un dato che non è sufficiente a ridurre il livello di disoccupazione, Probabile che il dato di venerdì esca anche più basso. Abbiamo visto nei giorni scorsi che anche i sondaggi sulla fiducia dei consumatori cominciano a riflettere questa situazione. Il fatto però è che la liquidità è abbondante, e non cè niente altro da fare, se non comperare lequity. I flussi (ridotti veramente ai minimi: le Borse sono tutte molto sottili) sono costretti verso le azioni. 5. Partecipare a questa festa implica avere poi la capacità di scendere molto velocemente, per non restare col classico cerino in mano quando la tv annuncerà la sorpresa: oh, ma non cè la prevista crescita degli utili. 6. Oppure in alternativa si può approfittare di giornate come ieri per prendere ua posizione short sullo S&P 500 ed aspettare poi qualche seduta per cogliere il profitto di uno storno, dopo sette sedute al rialzo.
Implicazioni operative a breve termine alle 22.19 del mercoledì 30 marzo 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day, fornite ai sottoscrittori del nostro Servizio di Consulenza. 1.
Il Bund future ieri ha oscillato sui livelli della seduta precedente,
mentre il Treasury USA dopo 9 giorni successivi di rialzo dei rendimenti (non capitava dal 1999, 12 anni) è sceso al 3,44%. Il Bund paga, in questo momento, la tensione sulla politica economica negli USA, e anche il calo dei CDS su Spagna e Italia in Europa (185 e 145
rispettivamente, da 350 e 210), più la riunione di aprile della BCE. Insomma, molto peggio di così non
può andare: il downside è molto limitato 2. 2. Per Borse e valute, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza (bottone in alto a destra nella home page). |