Con il crescere del numero di utilizzatori di questo servizio aumenta anche la complessità delle domande che ci vengono poste e con esse la loro profondità. Il metodo della formula vincente è molto semplice da applicare ma è naturale che la curiosità del lettore non si fermi ad un' accettazione passiva. Una delle perplessità ricorrenti nei nostri lettori riguarda l'attività di compravendita suggerita dal libro (alcuni titoli in acquisto/vendita ogni pochi mesi, a prescindere dall'utile/perdita realizzato) coniugata all'affermazione che il metodo vada valutato su un arco temporale esteso, tre/cinque anni. Come è possibile, si domandano molti nostri lettori, considerare di lungo periodo una strategia che rivoluziona il portafoglio con una cadenza così frequente? La risposta sta nella premessa al libro. Il libro è stato davvero scritto perché possa essere di utilità ad un bambino di undici anni (il figlio dell'autore), o più in generale a risparmiatori che non sappiano nulla delle aziende in cui investono. Il presupposto è quindi che il metodo possa essere valido anche se l'utente sceglie le aziende all'interno delle liste presentate in modo del tutto casuale. Comprare e vendere aziende all'interno della lista con la metodologia proposta consente, nel caso appunto in cui l'utente operi senza conoscere le aziende in cui investe, di ridurre due rischi: il primo, che tra le aziende prescelte ve ne siano alcune che, invertendo una tendenza storica, iniziano ad andare male (si ricordi che il metodo seleziona solo sulla base di risultati storici; non facendo previsioni, non è escluso che quindi selezioni aziende che in futuro andranno male); il secondo, che l'utente selezioni titoli appartenenti a pochi settori (la tendenza naturale di chi scorre le liste è di cercare i titoli che in assoluto hanno le migliori combinazioni dei due indici presentati, così facendo, dato che non tutti i settori hanno gli stessi multipli, si tende a concentrare il Rischio in poche attività economiche, ciò che il libro sconsiglia). La strategia è costruita dunque per funzionare sulla media, non sul singolo titolo. Se d'altra parte l'utente conosce a fondo le aziende in cui investe, lo stesso libro prevede una maggiore concentrazione degli investimenti. Diminuendo il numero di titoli in portafoglio, diminuisce anche l'attività di compravendita. |