La Borsa di Piazza Affari ha evidenziato un andamento piuttosto irregolare nell''ottava appena trascorsa. Hanno senza dubbio esercitato un certo peso le inquietudini presenti a livello internazionale. I maggiori timori sono stati destati dall''ipotesi che la Fed americana cambi il suo approccio graduale di politica monetaria e proceda già in occasione della prossima riunione del suo braccio operativo a novembre con una stretta di 50 punti base invece di 25 come avvenuto in ben 11 occasioni dal 30 giugno 2004 fino ad oggi. Si confermerebbe così eventualmente da parte dell''istituto centrale Usa una recente maggiore enfasi sul fenomeno inflazionistico rispetto alle esigenze della crescita economica. Sull''azionario milanese, sono apparsi in sordina i valori petroliferi, malgrado le quotazioni del greggio abbiano palesato accenni di ripresa. Contrastati i titoli Fiat, di riflesso anche alle vicende personali di Lapo Elkann ed al calo delle immatricolazioni di auto in Europa per il mese di settembre. In una conferenza, l''a.d. del gruppo Sergio Marchionne ha descritto il futuro del Lingotto mostrando un cauto ottimismo, adducendo la finalizzazione dell''accordo con Ford entro fine mese e la conferma di tutti gli obiettivi prefissati in quanto inseriti in una strategia Finanziaria sostenibile. Il top manager ha sottolineato come le misure di riduzione dei costi stiano progredendo ed ha precisato che gli investimenti totali, pari a 17.7 miliardi di euro per il periodo 2005-2008 comprenderanno 7.5 miliardi in ricerca e sviluppo, di cui 4 miliardi sarebbero dedicati al settore auto. Da segnalare lo spunto rialzista dei titoli Italcementi, che hanno toccato i nuovi massimi dell''anno. A sostenere i corsi è stato anche il nuovo piano di espansione all''est. L''indice Mibtel chiude a quota 25''524, in flessione dell''1.70%% rispetto alla settimana precedente. |