La Borsa di Piazza Affari ha mostrato un certo affanno nell''''ottava appena trascorsa, se confrontata con migliori performance in media evidenziate dalle altre piazze continentali. In apertura, un chiaro effetto deprimente è giunto dallo stacco delle cedole relativo a diverse società di spicco. Gli operatori hanno poi dovuto fare i conti con la persistenza di elevati livelli delle quotazioni petrolifere, che hanno sfiorato i 60 $ al barile. I corsi dell''''oro nero sono stati sostenuti dalle minacce di sciopero in Norvegia, le tensioni in Nigeria e una domanda di carburante che è decisamente forte a prescindere dagli alti prezzi. Le scorte settimanali di greggio negli Stati Uniti sono peraltro risultate in ribasso di 1.6 milioni di barili a 327.4 milioni. Il mercato azionario milanese ha riproposto come temi primari il risiko bancario, la scalata a Rcs, i nuovi soci che stanno spuntando nel capitale di Mediobanca. Nel comparto assicurativo, occhi puntati su Fondiaria-Sai, che sostituirà nel paniere dello S&P/Mib il titolo Tim, rimosso a seguito della fusione con Telecom Italia. Secondo un broker, il debutto di Fonsai nel nuovo indice rappresenta una buona possibilità per il gruppo di Salvatore Ligresti di aumentare la propria visibilità e liquidità. Il fatto che Fonsai sia nella rosa dei candidati possibili in veste di nuovo partner nell''''attività di "bancassurance" di Banca Popolare di Milano ha contribuito ad accrescerne l''''interesse sul mercato. Altra Azione sotto i riflettori si è rivelata Fiat. A detta degli operatori, i valori del Lingotto hanno beneficiato, al di là dei contenuti emersi nell''''assemblea sociale, di probabili novità sul fronte delle alleanze e delle aspettative legate al prossimo piano industriale. L''''indice Mibtel chiude a quota 24''''513, in discesa dell''''1.70% rispetto alla settimana precedente. a cura di Corner Banca. |