Nellottava appena trascorsa, è emersa una tendenza positiva sui principali Gli operatori non hanno mostrato particolare nervosismo a fronte dellapprezzamento delle quotazioni petrolifere, pervenute fino ad oltre 57 dollari al barile. Di questo fatto hanno approfittato in maniera particolare i titoli del comparto energetico. Il greggio è schizzato verso lalto dopo il forte calo delle scorte statunitensi e malgrado lannuncio ufficiale dellaumento delle quote di produzione dal versante Opec, a partire da luglio. Questultima notizia, ancorché già ampiamente scontata, non ha avuto leffetto di rassicurare il mercato sui rischi di sbilanciamento tra offerta e domanda: lincremento di 500mila barili al giorno deciso a Vienna al vertice del cartello dei Paesi produttori è apparso infatti simbolico e del tutto insufficiente a far fronte alla crescente richiesta globale. Sul versante valutario, il dollaro Usa ha palesato un rafforzamento nel durante riguardo alla divisa unica, vanificatosi poi nelle ultime sessioni. Da segnalare anche un chiaro rimbalzo dei metalli preziosi, a cominciare dalloro. Le Borse del Vecchio continente hanno rinnovato i livelli massimi degli ultimi 3 anni sebbene dal fronte congiunturale non siano giunte notizie atte a prefigurare uno sblocco della situazione. Lindice guida della Borsa nipponica ha riportato una buona plusvalenza. Fattori di sostegno si sono rivelati principalmente lascesa del biglietto verde nei confronti dello yen ed il miglioramento della valutazione espressa sul settore bancario da alcuni broker. Non restano nel frattempo incoraggianti le prospettive macroeconomiche riferite al secondo e al terzo trimestre. |