Nella settimana in rassegna, i principali mercati finanziari internazionali sono rimasti in generale sulle posizioni, mostrando una sorta di Consolidamento susseguente ai recenti apprezzamenti. Motivi di ottimismo non sono tuttavia mancati, pur tenendo conto delle apprensioni suscitate dai nuovi attentati terroristici nel centro di Londra in ordine al futuro cammino della congiuntura mondiale. Una garanzia in questo senso è comunque pervenuta dallennesima crescita su base trimestrale delleconomia cinese, che ha superato le aspettative degli analisti.
Svolta storica sul fronte valutario. La Cina ha deciso una parziale rivalutazione del proprio yuan, la prima in dieci anni, che non sarà più ancorato allandamento del dollaro ma a un paniere di valute. Il nuovo tasso di cambio a 8.11 yuan per dollaro equivale a una rivalutazione del 2.1% rispetto al precedente cambio fisso a 8.28 yuan. La divisa cinese potrà ora oscillare di più o meno lo 0.3% rispetto alla chiusura del giorno precedente allinterno di un paniere di riferimento. Il dollaro Usa ha recepito sfavorevolmente questa novità, perdendo diverso terreno.
Fra i metalli, loro ha fatto registrare un progresso. Note liete sono state poi costituite da una flessione delle quotazioni petrolifere, propiziata in particolare da una riduzione da parte dellOpec delle previsioni relative alla domanda mondiale di greggio nel 2005 e da una diminuzione, minore delle attese, nelle scorte settimanali di oro nero statunitensi.
Le Borse del Vecchio continente sono state condizionate dal pesante scivolone del titolo tecnologico Nokia, scaturito dallannuncio, da parte del gigante finlandese, di utili futuri più bassi del previsto.
Per converso, sul mercato americano, i valori dellhi-tech hanno fatto registrare dei chiari guadagni, grazie soprattutto ai sorprendenti conti trimestrali di IBM. Nello stesso tempo, un atteso intervento del numero uno della Fed Alan Greenspan ha confermato il positivo stato di salute delleconomia a stelle e strisce, con la pur correlata intenzione di mantenere un approccio moderatamente restrittivo sulla politica monetaria.
Lindice guida della Borsa nipponica ha riportato una contenuta minusvalenza, dopo essere giunto ai massimi dallo scorso 8 aprile. Particolarmente richieste sono state le azioni della siderurgia e dellindustria pesante. Lascesa finale della moneta giapponese, contestualmente alla deliberata rivalutazione dello yuan, ha penalizzato soprattutto i valori delle società legate allexport.
a cura di Corner Banca |